Vendemmia 2017

Vendemmia 2017

Quest'anno le alte temperature e il clima generalmente secco, hanno influenzato in modo significativo il processo di maturazione dell'uva, in tutta la nostra Penisola, tanto che l'Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi) sono stati costretti a rivedere al ribasso le stime precedentemente pubblicate, parlando inoltre di "raccolto decimato"


Stima della quantità prodotta

Sembra proprio che questo 2017 non sia esattamente un anno favorevole per tutti i viticoltori, in quanto secondo le previsioni il livello di produzione totale si aggira intorno ai 40-42 milioni di ettolitri contro i 54.1 milioni dell'anno appena passato. 

Come sottolineato anche dall'enologo Riccardo Cotarella, "non si può proprio parlare di annata memorabile". 

Di seguito viene presentato il prospetto pubblicato sul sito web di Assoenologi, dove la perdita prevista è di circa 13 milioni di ettolitri rispetto al 2016.


 Fonte prospetto: Vendemmia 2017 - Le prime previsioni dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani.


Secondo Assoenologi è da aspettarsi una diminuzione del -24% della produzione rispetto all'anno 2016 e di un -13% rispetto la media degli ultimi 5 anni. Un livello così basso, non si registrava dal 2012, anno in cui il settore vitivinicolo raggiunse a malapena i 40 milioni di ettolitri. 

In ogni caso questa drastica diminuzione non è sufficiente per togliere all'Italia il primato europeo come produttore di vino, seguita dalla Spagna con 38.4 milioni di ettolitri e dalla Francia con 37.2 milioni di ettolitri. 


Stima della qualità delle uve

Ismea e Uiv invitano ad un atteggiamento prudente per quanto riguarda la valutazione qualitativa, in quanto il clima passato non solo avrebbe influito notevolmente (e negativamente) sulle quantità, ma anche sulla qualità. 

"Il clima caldo e secco ha favorito uve molto più sane della media. (...) Allo stesso modo però, il contenuto grado zuccherino risulta superiore lungo tutta la Penisola mentre la ridotta escursione termina tra giorno e notte non ha favorito l'ottimale sviluppo degli aromi. Le uve bianche presentano in generale un'acidità minore della media, mentre le uve rosse mostrano un minore contenuto di antociani e una conseguente non ottimale colorazione della bacca". 


L'Export

Nonostante quanto detto fin'ora, il vino italiano continua ad essere fortemente apprezzato all'estero tanto che anche quest'anno si prevede un sistematico aumento delle esportazioni. Ismea, elaborando specifici dati ISTAT, ha registrato nei primi 5 mesi del 2017 un incremento del +6.2% in volume e del +6.4% in valore per quanto riguarda l'export del settore vitivinicolo. Se tali valori verrebbero riconfermati anche nella seconda metà di questo 2017, le vendite italiane arriverebbero alla soglia dei 6 miliardi di euro per un volume superiore ai 21 milioni di ettolitri.


Fonte per "Stima della qualità delle uve" e "L'Export":  Vino - Vendemmia scarsa ma l'Italia resta leader della produzione mondiale.

  • 13 September 2017